La chiesa primitiva esisteva già nel 1500, com’è testimoniato nella bolla di Papa Leone X, del 31 Luglio 1515, dove sono menzionate le chiese che formano la “Insigne Collegiata di Santa Maria del Piano”. Tra queste, la chiesa di San Michele Arcangelo. Nel XVIII sec. la chiesa parrocchiale subì degli ampliamenti ed in particolare fu arricchita di quattro cappelle, due a spese dell’Arciconfraternita e due a spese dei sacerdoti don Giuseppe Colucci e don Francescantonio Moscariello. Nel 1748 la chiesa, a spese della Congrega, fu abbellita con stucchi e il soffitto fu ornato di un dipinto di notevole pregio artistico.
La facciata
La grande facciata a capanna, con due magnifici portali in pietra, cela la presenza delle due chiese, quella di San Michele Arcangelo e l’altra di Santa Maria Addolorata. Il prospetto, unico, trattato con intonaco grezzo, tipico del luogo è disegnato a riquadri geometrici regolari. La simmetria della facciata è dettata dalla presenza del pannello di maioliche dipinte, realizzato agli inizi del secolo XX, raffigurante il Corpus Domini. Le altre due composizioni, anch’ esse in maioliche dipinte, cadono in corrispondenza dei portali delle rispettive chiese dedicate a San Michele Arcangelo e a Santa Maria dell’Addolorata. Dove ora è posto il riquadro del San Michele Arcangelo, originariamente, vi era una nicchia che ospitava la statua in pietra del Santo.
Il portale
Realizzato in pietra locale, Il portale è composto di una cornice modanata la cui trabeazione, con cornicione lievemente aggettante, riporta sul fregio la scritta con la data d’ultimazione dell’Oratorio e sull’architrave, al centro, lo stemma dell’Arciconfraternita che circoscrive i simboli della Passione di Cristo. La composizione del portale è completata dalla bellissima porta di legno di castagno intagliato a riquadri geometrici concentrici la cui combinazione riporta un rosone centrale.
L’interno
L’aula di forma rettangolare ha un’abside a forma quadrata con cupola bassa decorata a stucco sui cui angoli sono affrescati i quattro evangelisti (XVII sec.). Sulla parete di fondo sono poste due formelle di fine XVII sec. recuperate dall’antica chiesa di San Simeone.
Nicchia laterale destra
Sulle pareti della navata sono state aperte due grandi nicchie, con capitelli in stile composito, decorate a stucco, che originariamente ospitavano gli altari anch’essi in stucco demoliti nel corso di recenti restauri. La nicchia di destra ospita la Madonna Immacolata.
Il Crocifisso ligneo
Di notevole interesse artistico è il Crocifisso ligneo, posto sul lato destro della navata, d’autore ignoto. Originariamente era posto sull’altare; la datazione dell’opera è incerta (XVIII sec. ?), ma risulta essere di pregevole fattura, l’intaglio denota la maestria dell’autore soprattutto nella fattezza dell’anatomia e delle vesti che, caso singolare, riportano dipinti i colori ebraici.
L’abside
L’ abside, definita da una balaustrata di marmo, di semplice fattura, ospita, al centro, l’altare in marmi policromi che fu consacrato nel 1773 dal vescovo di Nusco mons. Bonaventura; l’altare è sovrastato da una nicchia decorata con bassorilievi in stucco, che conserva la statua di San Michele Arcangelo.
Il soffitto
Il soffitto piano dell’aula è in legno a riquadri geometrici e riporta al centro una grande tela raffigurante “San Michele che caccia Lucifero”, datata 1748. L’autore, Lucantonio D’onofrio, originario della provincia di Benevento, fu probabilmente allievo del Solimena.
la statua di San Michele
L’antica statua in pietra di san Michele Arcangelo era collocata originariamente in una nicchia sulla facciata della chiesa dove ora è posto il pannello di maioliche dipinte raffigurante il santo. E’ probabile che la statua provenga da San Michele sul Gargano in quanto si riscontrano analogie con l’opera del Sansovino