Il mio paese d’origine, il Guatemala, è conosciuto come “El país de la eterna primavera”, e a ragione perché il clima è generalmente mite, molto gradevole. I paesaggi sono sempre verdi e nelle campagne si trovano sempre i fiori, gli alberi non cambiano colore e non perdono le foglie. Non ci sono i lunghi periodi grigi, non giornate in cui dopo la pioggia -anche torrenziale- non esca il sole, le giornate si accorciano ma non così tanto come in quest’altra parte del mondo. È una natura in continuo rinnovamento, un’eterna primavera, appunto.
Quando racconto questo molti rimangono stupiti e non nascondono il loro desiderio di vivere in un luogo così, dove -nonostante i cambiamenti climatici- in genere la temperatura non supera i 23°C né scende sotto i 17°C. E lo dico anche io, pure a me farebbe piacere vivere in un luogo così. Soprattutto quando qui è inverno! Ma poi penso alla bellezza del cambio delle stagioni: la pienezza dell’estate, il fascino dell’autunno, il freddo speranzoso dell’inverno e lo scoppiare della vita a primavera. Questo da noi non si vede perché ci sono solo due stagioni, estate e inverno, che corrispondono al periodo in cui piove di meno e a quello in cui piove di più.
Ad ogni modo, credo sia importante imparare a vivere le stagioni, abitare il tempo presente. Da noi è sempre primavera e di conseguenza la gente vive sempre in primavera: entusiasmo della vita, un ritmo rallentato o, meglio, un atteggiamento contemplativo dell’esistenza perché si vede in ogni cosa qualcosa di bello. Qui ho imparato, forse non del tutto ancora ma ci sto provando, a vivere anche l’autunno e l’inverno. A prendere coscienza cioè che la vita ha un suo naturale declino e che conosce sfumature anche grigie. Ma la cosa più bella in questo continuo cambiamento è che la primavera arriva sempre e, per noi cristiani, essa arriva in concomitanza con la Pasqua. La festa della Risurrezione accompagnata dall’esplodere della bellezza della natura fa percepire con tutti i sensi la prospettiva di un mondo rinnovato, di un mondo in cui la vita ha la meglio sulla morte.
Al di là del susseguirsi delle tappe dell’anno e della vita, Gesù risorto ci offre la possibilità di vivere in un’eterna primavera del cuore, già, perché la primavera è innanzitutto un atteggiamento del cuore.
A me piace, e a te?👍
Pensaci e provaci!
Fratel Jonathan jc
Vero, a chi non farebbe piacere vivere in un luogo così! Io, fra le stagioni preferisco la primavera, anche più dell’estate… mi infonde pace, serenità ed energia, ogni volta una nuova rinascita. Grazie Jonathan per aver mostrato un po’ della tua/nostra “terra”
Grazie a te Donatina!
Il Signore vi dia la grazia di questi giorni santi, e che il suo amore fiorisca sempre nella vostra famiglia.
Ti saluto caro amico Jonathan. Un abbracio dal Guatemala e proprio del tuo paese Comalapa
Jimmy carissimo!
Un caro saluto anche a te e alla tua famiglia.
Ciao un abbraccio da mia madre e da me e mia moglie
Caro Paolo!
Buona Pasqua a te e alla tua famiglia!
Caro Jonathan,credo che Madre natura abbia creato l’alternanza delle stagioni con grande spirito democratico…ma le stagioni miti sicuramente ci forniscono delle opportunita’ in più…
Certo che partirei anche domattina per un viaggio in cento-America e visitare Comalapa che conosco un po’ ma solo ‘virtualmente’.Farei un bagno di ‘verde’ e mi sporcherei di mille colori.
Riscoprirei l’importanza di fare la spesa in un vivace mercato,dove oltre alla freschezza dei prodotti locali si acquista anche in relazioni e si riscopre il valore della solidarietà ….Lasciarmi contagiare dalla profonda fede di quel popolo,da una devozione antica ma anche nuova per tornare poi a casa ‘ridimensionata’…Vado a prenotare l’aereo!Buona Pasqua a tutti
Non te ne pentirai!
Un caro saluto a tutti voi!
Questo argomento mi fa riflettere molto, a me la primavera e l’estate mi piacciono, con la primavera ti senti rinato/a. Ogni stagione è bella e ha le sue caratteristiche.
Ogni stagione è bella, hai ragione. Importante è viverle!