Qualche settimana fa ho condiviso alcuni pensieri sul fatto che Dio desidera comunicare con noi e mi ero soffermato sulla creazione come linguaggio attraverso il quale Egli si racconta. Scrivevo che il creato non è l’unico mezzo di comunicazione adoperato da Dio, infatti conosciamo anche la Scrittura o Bibbia, quel libro che i credenti nel Dio di Abramo considerano Parola di Dio e che non dovrebbe mancare nelle nostre case perché è lampada, è luce, è dolce miele, è fonte di gioia, è vita.
Per noi cristiani questo libro è suddiviso in due parti, Antico e Nuovo Testamento. In esso è tracciato il percorso che ognuno di noi dovrebbe fare: si comincia dalla creazione come chiamata alla vita, si prosegue con una progressiva conoscenza del Creatore -che si rivela anche come liberatore-, e si giunge fino a fare conoscenza di Dio come Padre e come il Signore che ha potere sulla morte, come colui che ci chiama alla vita eterna. Un percorso semplice ma intrecciato con tante difficoltà: c’è il diluvio universale, la schiavitù in Egitto, il tradimento dell’alleanza, la crocifissione del Figlio stesso di Dio. Ma, a pensarci bene, per il Signore ogni ostacolo diventa occasione per farci scoprire un tratto fino ad allora sconosciuto del suo volto.
È la nostra ribellione che ci porta a conoscere Dio come un Padre che corregge con amore; è perché cadiamo che ci tende la mano e ci rialza; è perché ci stanchiamo di camminare che ascoltiamo la sua voce che ci incoraggia; è perché viviamo nel buio che lo conosciamo come luce; è perché torniamo alla schiavitù che lo conosciamo come liberatore; è perché moriamo che lo conosciamo come il Signore della vita.
La Scrittura racconta di persone vissute diverse centinaia di anni fa ma parla anche di noi. Potremo riconoscerci in Adamo, in Caino e Abele, in Mosè, in Rut, in Giona, in Pietro, in Giuda e in tutti gli altri personaggi perché parla di noi e del nostro rapporto con Dio. Se ci mettiamo in questa prospettiva scopriamo che nella Bibbia possiamo trovare delle indicazioni che ci aiutano a portare avanti il nostro percorso in modo fiducioso, confidando non tanto nelle nostre forze ma nella fedeltà del Signore. È vero che in alcune sue parti la Bibbia risulta un po’ difficile da leggere e in quelle occasioni sarebbe importante farsi aiutare da qualcuno, ma frequentandola e prendendo confidenza un po’ alla volta con essa, arriveremo anche noi a scoprire che è dolce come il miele.
La Bibbia è fatta di 73 libri, da dove iniziare? Dalla Parola del giorno, che possiamo facilmente trovare in rete. Non dobbiamo leggere la Bibbia tutta insieme, basta una parola letta e accolta con semplicità per sentire come davvero essa è lampada per i nostri passi e luce sul nostro cammino.
Alcuni antichi Padri definivano la Bibbia come “una lettera d’amore scritta da Dio per l’umanità”. Chi di noi, se ricevesse una lettera da una persona amata, la lascerebbe sul tavolo senza aprirla? Io credo che la porterei nello zaino per leggerla in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo!
Cominciamo?
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Fratel Jonathan jc
Penso che in questo caso non ci sia miglior commento che potessi fare se non prendendo versetti dalla stessa Parola (sempre viva ed efficace)
“Ogni Scrittura è … utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” 2 Timoteo 3:16-17
Grazie Jonathan 🙏📖❤️