Crescendo acquistiamo sempre più consapevolezza delle nostre capacità. Siamo sempre più sicuri di noi stessi e cerchiamo di raggiungere la piena autonomia, quella tanto sognata indipendenza, la piena libertà. In fondo al cuore però, anche se non sempre ne siamo coscienti, rimane un qualcosa di infantile che spesso affiora come desiderio di essere protetti, custoditi e coccolati. Chi, giovane o meno giovane, non desidera la tranquillità del bambino che dorme spensierato tra le braccia della mamma?
Esternare questo desiderio -che è tra i più essenziali dei desideri- non è semplice per tutti. Alcuni addirittura cercano di sotterrarlo pur di non esporsi. Ci vuole coraggio e umiltà perché significa riconoscere che abbiamo bisogno di qualcuno che ci completi in un abbraccio, qualcuno che con uno sguardo silenzioso ci ricordi che non siamo soli, qualcuno che ci dica dolcemente “siamo insieme”, una mano pronta ad indicare la strada, a trattenere e a sostenere, ad accarezzare.
Una benedizione da chiedere al Signore. Quella di avere qualcuno che veramente si prenda cura di noi.
In realtà, per un credente questa figura dovrebbe essere il Signore stesso, Lui che dice tramite il profeta Isaia, “anche se una mamma si dimenticasse del suo bambino io non mi dimenticherò mai di te”. Per farci percepire la sua premura il Signore si serve delle persone ma non solo, infatti ci fa capire quanto ci tenga a noi con le carezze che ci offre in un “fiore tra l’asfalto” e “nello splendore del firmamento”, parlandoci “nell’orchestra delle foglie che vibrano al vento”.
Una sinfonia di amore.
Tutto nasce dall’amore, quella “scintilla divina che custodisci nel cuore” e che fa scoppiare il desiderio di affidarsi e di accogliere, di abbandonarsi fiduciosi e di accompagnare con pazienza. È l’amore il motore che ci spinge a dire con coraggio: “abbracciami se avrò paura di cadere” e “abbracciami se avrai paura di cadere”. Perché o siamo INSIEME oppure non siamo. Lo stare insieme nell’amore è la forza che ci permette di stare in equilibrio tra una autonomia egoista e una dipendenza malata.
Non dobbiamo avere vergogna di dire: abbi cura di me.
Anche stavolta ti suggerisco una canzone: ascolta e pensaci!
Leggi e Pensaci!👍
Fratel Jonathan jc
…che bello😍, sì, lo ascolterò anche io “nell’orchestra delle foglie che vibrano al vento”… Chissà cosa vorrà dirmi!!! …o forse già lo so!
Sia fatta sempre la sua volontà 🌺🍁🌾
L’amore è la scintilla divina ….l’impresa più grande è perdonare se stessi…❤