Il regno di Dio dobbiamo pensarlo innanzitutto come una presenza: il Padre in mezzo a noi, ancora di più, il Padre in noi. E insieme a Lui il Figlio e lo Spirito.
Cosa rende possibile questa inabitazione della Trinità in noi? L’umile e amorevole osservanza della parola di Gesù.
Osservare, verbo che ci riporta alla curiosità dei bimbi. Non semplicemente guardare ma osservare. Ma, la parola si ascolta o si osserva? Non ignoro che osservare in questo caso è sinonimo di eseguire, mettere in atto, ma conservo osservare nella sua accezione di “vedere attentamente” perché “il verbo si è fatto carne” e questo rende visibile la parola di Dio. L’incarnazione continua, il Signore ci parla anche con gli eventi della storia, non solo quella universale ma anche e soprattutto quella personale. Essere attenti e curiosi ci fa scoprire i segni della presenza di Dio nella nostra vita, piccoli forse ma certamente veri, e contemplandoli li interiorizziamo e il nostro cuore diventa dimora dell’Amore.
p. Jonathan
Grazie per questi inviti alla riflessione Jonathan,sempre graditi.
Qui stiamo preparando l’Oratorio estivo,meraviglioso segno di ripresa.
Ti porto i saluti della parrocchia di Borroni che conserva un ricordo della tua presenza con nostalgia e gratitudine.Dio ti benedica!